Il Nome Geova

Come è nato il nome GEOVA?

Il nome Geova è nato per un errore di interpretazione del testo masoretico.

L’ebarico antico veniva scritto solo con le consonanti. Chi leggeva, aggiungeva le vocali.

Il nome di Dio veniva scritto con le sole quattro consonanti YHWH, conosciuto come il sacro tetragramma (=quattro lettere sacre). Per sommo rispetto nei confronti di Dio gli ebrei non pronunciavano mai il nome di Dio, pertanto, quando leggevano il tetragramma lo sostituivano con Adonai (=Signore). Solo il sommo sacerdote pronunciava il nome di Dio una volta l’anno in occasione della festa dell’espiazione.

Con la dispersione dei Giudei a seguito della distruzione di Gerusalemme avvenuta nel 70 d.C., la lingua ebraica era caduta in disuso e i giovani ebrei, che ormai parlavano solo il greco o il latino, facevano fatica a leggere la Bibbia.

Per questo motivo i masoreti (=esperti della tradizione), che erano dei dotti rabbini, a partire dal IV secolo d.C. iniziarono la “vocalizzazione” della Bibbia ebraica in modo da semplificarne la lettura. Aggiunsero al testo dei segni che facevano capire al lettore quali vocali inserire tra le consonanti.

Al tetragramma YHWH furono aggiunti i segni per far inserire tra le quattro consonanti le vocali di Adonai, a o a, invece che le vocali del nome di Dio. Secondo gli studiosi ciò sarebbe stato fatto per far seguire l’usanza di non nominare il nome di di Dio, come ammettono gli stessi Testimoni di Geova che nell’opuscolo “Il nome divino che durerà in eterno“, pag. 8, riportano:

Per quanto riguarda il nome di Dio, invece di mettervi i segni vocalici giusti, nella maggioranza dei casi vi misero altri segni vocalici per ricordare al lettore di leggere ’Adhonày. Da ciò derivò la grafia Iehouah, diventata poi ‘Geova‘, …“.

La Società Torre di Guardia ammette, pertanto, che nella forma Jehova non sono presenti i “segni vocalici giusti”.

Anche nel libro “Perspicacia nell’uso delle Scritture“, vol. 1, pag. 1025, è riportato quanto affermato dagli studiosi:

Nella seconda metà del I millennio E.V. studiosi ebrei introdussero un sistema di vocalizzazione del testo consonantico ebraico. Quando si arrivava al nome di Dio, invece di inserire i corrispondenti segni vocalici se ne mettevano altri per ricordare al lettore che doveva dire ʼAdhonài (Sovrano Signore) o ʼElohìm (Dio).”

Successivamente alcuni traduttori, che ignoravano il vero motivo delle tre vocali, riportarono dal testo masoretico il tetragramma e le tre vocali, YaHoWaH. La prima vocale a, secondo una nota regola fonetica della grammatica ebraica, trovandosi all’inizio di parola, prendeva il suono di una e. Fu così che nelle prime Bibbie anglosassoni apparve la forma Jehovah che in italiano divenne Geova.

La forma Jehova apparve per la prima volta in una Bibbia inglese nel 1530, quando William Tyndale pubblicò una traduzione dei primi cinque libri della Bibbia. Da quel momento molti traduttori commisero lo stesso errore e la forma Jehova fu riportata in traduzioni in varie lingue, compreso quella italiana, ad esempio nella traduzione di Giovanni Diodati del 1607, nella quale apparve la forma Geova.

Già nel 1906 la Jewish Encyclopedia alla voce Jehovah riportava:

Pronuncia scorretta introdotta da teologi cristiani, ma completamente rifiutata dagli ebrei…. Questa pronuncia è grammaticalmente impossibile; è derivata dalla pronuncia delle vocali del “kere” (lettura marginale del testo masoretico: “Ado-nay”) poiché la parola Ado_nai (Signore) veniva usata come sostituto di (tetragramma) ogni volta che tale parola compariva, con una sola eccezione, in libri biblici o liturgici“.

L’Enciclopedia Treccani riporta, altresì, alla voce Yawheh:

La forma Yehōwah, di cui l’italiano Geova è un adattamento, è un ibrido formatosi nel Rinascimento dalla lettura del nome Y. con le vocali di Ǎdōnāy (Signore), che nel testo masoretico sono applicate al nome divino“.


Cosa dicono a riguardo i Testimoni di Geova?

Confermano esattamente quanto sopra riportato. Ne “La Torre di Guardia” del 01/02/1961, pag. 95, scrivono:

L’ebraico, come altre lingue semitiche, non ha lettere vocaliche, ma anche ai primi tempi si usavano segni vocalici. Queste vocali, secondo Adams, “sono indicate mediante punti o piccoli simboli, di solito macchiette, che somigliano a piccoli punti. Pertanto, quando gli studiosi dell’inizio dell’Èra Moderna cominciarono a tradurre la Bibbia in [italiano] idearono ciò che alcune volte furono errate interpretazioni delle vocali”. La forma del nome Geova si ebbe quando i primi traduttori presero le vocali di Adonai e le inserirono fra le consonanti JHVH, e cambiarono quindi una vocale originale per facilitare la pronuncia. Recenti scoperte mostrano questa forma del nome che secondo il Pugio Fidei di Raymond Martini risale al 1270 d.C“.

E aggiungono:

Comunque, è quasi certo che il nome di Dio fosse originalmente pronunciato “Yahweh”. The Encyclopaedia Britannica dice: “È ora generalmente ammesso che Jahwe (Yahwe) sia la vera pronuncia”. The Universal Jewish Encyclopedia dichiara: “Yahveh è la più probabile traslitterazione dell’antico nome ebraico di Dio”. Il traduttore biblico J. B. Rotherham disse: “Sembra che la vera pronuncia sia Yahwe”. The Catholic Encyclopedia dichiara: “Geova, il nome proprio di Dio nel Vecchio Testamento. . . . Inserendo le vocali di Jabe [pronuncia samaritana] nell’originale testo consonantico greco, otteniamo la forma Jahveh (Yahweh), che è stata generalmente accettata dagli studiosi moderni come la vera pronuncia del nome divino”.


Dicono/scrivono che comunque il nome Geova contiene le quattro consonanti del tetragramma e, quindi, può essere usato.

Sì, lo hanno scritto anche nel libro “The Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures“, pag. 23, 1969.

Non è comunque un buon motivo per chiamare il Signore con un nome errato. Seguendo questo ragionamento, infatti, potrebbe essere lecito chiamare il Signore con il nome GIOVE che contiene le stesse consonanti del tetragramma.


Dicono/scrivono ancora che Geova è la versione/traduzione in italiano del tetragramma YHWH.

Effettivamente hanno scritto:

‘Yahweh’ è ovviamente una traslitterazione, mentre ‘Geova’ è una traduzione e i nomi biblici sono stati in genere tradotti piuttosto che traslitterati” (“Svegliatevi!” 8/11/1973, pag. 30).

In effetti in questo scritto si afferma l’esatto contrario di ciò che avviene con i nomi biblici che vengono traslietterati e non tradotti.

Traslitterare significa trascrivere con caratteri della propria lingua una parola scritta con caratteri di una lingua diversa.

Tradurre significa, invece, dare il significato d’una parola di lingua diversa nella propria lingua.

Nel caso in esame il sacro tetragramma era scritto con i caratteri della lingua ebraica, trascritti con i caratteri a noi noti YHWH. La traduzione del tetragramma nella lingua italiana, invece, è “Egli è”.

Geova è la traslitterazione in italiano dell’inglese Jeova. Non è la traduzione di alcuna parola, perché non è un significato di una parola di un’altra lingua.

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15 Commenti

  1. Anche se la forma può essere sbagliata non sapendo esattamente la forma corretta ma solo quella probabilmente più corretta che tuttavia non ha prevalso sull’altra che invece è diventata di uso comune occorre essere onesti ed usare la forma pià comune.Anche il nome di Gesù non è la traduzione dall’ebraico (יהושע (Yehoshùa) che invece in italiano è Giosuè eppure si usa lo stesso.Anche la corrente elettrica si muove dal negativo al positivo perchè sono gli elettroni a muoversi nei solidi, ma questo era stato scoperto solo dopo e quindi visto che si era considerata all’inizio il moto opposto, si è deciso di mantenere quella convenzione.

    • Salve Andrea,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      Mi sfugge qualcosa: Geova non è affatto la forma più comune, ma è semplicemente quella utilizzata dai Testimoni di Geova. Nessun’altra confessione cristiana la utilizza, ad eccezione forse dei Mormoni, e pertanto non può essere ritenuta la più comune. Ad ogni modo è errata e pertanto non c’è alcuna ragione per utilizzarla. Negli scritti neotestamentari è utlizzata esclusivamente la forma “Signore”.

      Il nome Gesù non è una traduzione, ma una trascrizione del latino Iesus che deriva dal greco Ἰησοῦς riportato negli scritti neotestamentari. Altra cosa è la traduzione del nome aramaico Yeshu’a, cioè “Dio salva”.

      Ad ogni modo nulla c’entra il tetragramma con il nome di Gesù di cui si conosce esattamente la vocalizzazione in ebraico ed in aramaico.

      Ancor meno c’entra la corrente elettrica, visto che la vocalizzazione del tetragramma non è una convenzione.

      Saluti

      • Scusi ma Iesus è la Traslitterazione in caratteri latini di Ỉησοῦς.
        … nel libro del profeta Giosuè, capitolo 1, verso 1. Il versetto dice: “Dopo la morte di Mosè, servo dell’Eterno, avvenne che l’Eterno parlò a Giosuè, figlio di Nun” (ND). “Giosuè” è la traduzione italiana del nome ebraico che la Settanta traduce in greco come Ỉησοῦς (Iesùs). E quale era il nome originale ebraico che i traduttori della Settanta tradussero con Ỉησοῦς (Iesùs)? Il nome è יהושע (Yehoshùa)….  https://www.biblistica.it/?page_id=8023
        Da qui possiamo arrivare a una conclusione, Yehoshùa è un nome teoforico cioè Yeho= Yehova e Shùa= salvezza quindi Yehowa, Jehova Geova ecc non è per nulla sbagliato altrimenti dovremmo discutere anche sul nome del nostro Signore Gesù Cristo.

        Mmmm

         

        • Ha fatto un gran minestrone, che è il minestrone insgnato dalla Società Torre di Guardia.

          Le ho già scitto altrove che la vocalizazzione del nome Gesù in ebraico si conosce, quella del Tetragramma no.

          Capisco che per voi Testimoni di Geova è dura da digerire, ma Geova è una forma errata, sgrammaticata e non ha alcun significato nella lingua ebraica.

          Saluti

          • Voi? Perché passa al sarcasmo quando io le ho chiesto spiegazioni in merito al nome Gesù. Perché mi categorizza? Perché passa dall’essere uno che spiega a uno che ironizza, minestroni ecc. Mi sembra che la mia domanda sia chiara e non un minestrone.

            Mi dica dove ho fatto un minestrone. Parliamo di nomi, di quello di Gesù e quello del Padre che sono strettamente legati. Dov’è il minestrone mi aiuti a capirlo.

            Grazie

            • Quindi Lei non è un Testimone di Geova? Ne prendo atto.

              Il minestrone sta nel fatto che sta mescolando la vocalizzazione del nome Gesù, di cui come Le ho già detto se ne conosce la vocalizzazione, al Tetragramma di cui nessuno al mondo sa come debba essere vocalizzato.

              Se si sapesse, e su questo mi sembra che Lei faccia enorme fatica ad accettarlo, non staremmo qui a discutere.

              Lei è convinto che Geova sia corretto, ma poi altrove afferma che “ad onor del vero” si dovrebbe pronunciare Yahwè. E’ entrato, quindi, in un enorme corto circuito, ma non per colpa Sua, ma per colpa di ciò che legge sui testi della Società Torre di Guardia.

              Apra una qualsiasi gramamtica di ebraico biblico, una enciclopedia o qualsiasi testo che non sia della Società Torre di Guardia, e vedrà che la vocalizzazione Jehova è impossibile, perché è sgrammaticata in ebraico e tra l’altro non ha alcun significato, mentre nella Bibbia i nomi hanno sempre un significato perché indicano l’essenza e/o la funzione dell’essere che lo porta.

              Saluti

            • Quindi quale è la vocalizzazione conosciuta di Gesù?

              Quale è la certezza della vocalizzazione?

              E quale è la radice del nome Gesù nella lingua originale?

              Può rispondere singolarmente e dettagliatamente a ogni domanda?

              Grazie

               

              P. S. Qui non stiamo discutendo si chiede è o non è Testimone, lo scambio è sul Nome di Dio.

              Non stiamo citando testi cattolici o di altre confessioni religiose, stiamo parlando di studi, pareri personali e conoscenze acquisite più o meno con ricerche personali. La discriminazione lasciamola fuori da questo scambi. No?

              Dove ho citato testi della WT? Dove ho condiviso almeno in parte frasi di pubblicazioni di parte?

              Allora se non lho fatto le chiedo cortesemente ri rimanere nel contesto della conversazione.

              Sono più volte che asserisce nei miei confronti che parlo del nome Geova, in verità le sto chiedendo perché lei non usa il nome Yahwe, le tradizioni bibliche che lei usa riconoscendone la correttezza nella traduzione non contengono il nome Yahwe se questo si avvicina il più possibile alla traduzione corretta.

              Usa il termine minestrone per dire cosa, la vocalizzazione di Yehoshua è strettamente correlata al nome proprio di Dio visto che è un nome teoforico e non come dice lei un minestrone.

              Ci spieghi la vocalizzazione di Gesù, saranno i lettori a stabilire se è un minestrone o meno.

              Grazie

            • Le ho approvato quest’ultimo commento, mentre i restanti sono il loop dei precedenti.

              Dal momento che tende a voler giustificare l’attendibilità del termine Geova attraverso il nome ebraico di Gesù Yehoshua, in cui vi sarebbe la desinenza Yeho che sembrerebbe darLe supporto al nome Jehova, La invito a leggere dettagliatamente la pagina del sito Bibilistica che Lei stesso ha citato. Purtroppo, però, ha citato solo ciò che evidentemente Le faceva comodo, che non è altro che il metodo adottato da sempre dalla Società Torre di Guardia.

              In quella pagina si legge, infatti: “Il Cristo si chiamava allora Yehoshùa? Non esattamente. Alla sua epoca (primo secolo della nostra èra), il nome era abbreviato e pronunciato Yeshùa. Anche nelle Scritture Ebraiche troviamo il nome Yeshùa (יֵשׁוּעַ), ad esempio in Esd 2:2, dove stranamente è tradotto “Iesua”. È proprio sotto questa forma che la letteratura ebraica del suo tempo parla di lui. In questa letteratura ebraica egli è chiamato a volte anche Yeshu, che era quasi sicuramente la pronuncia galilaica del suo nome (è infatti dalla pronuncia galilaica che Pietro viene riconosciuto al momento dell’arresto di Cristo, come notato in Mt 26:73). Il suo nome proprio, quello vero, era dunque Yeshùa (ישוע)“.

              Nel I secolo d.C., infatti, la forma Yehoshua era già superata da qualche secolo. Quella forma, infatti, risale al periodo anti esilio babilonese.

              Dunque, niente forma Yeho nel nome di Gesù. Ma cos’altro dice quella pagina?

              Yeshùa significa infatti “Yah salverà”, essendo Yah l’abbreviazione del nome di Dio (abbreviazione che compare per la prima volta nella Bibbia in Es 15:2: “Yah [יה] è mia forza”) e shùa, derivazione di yeshuàh (ישועה) che significa “salvezza”.

              Dunque, anche in questo sito è riportato quanto Le avevo già scritto in precedenza, cioè che nel nome Yeshua vi è la desinenza Yah che per assonanza non ha nulla a che vedere con Jehova, quindi con Geova, che è un nome errato.

              Evidentemente Le sfugge che nella lingua ebraica la vocale “a” a inizio parola assume il suono di una “e” per una regola grammaticale. Questo è il motivo per cui la prima vocale “a” di Adonai inserita nel tetragramma dai masoreti fu interpretata errorenamente come una “e” da William Tyndale nel 1530.

              Dunque La invito ancora una volta a leggere gli articoli che trova in rete nella loro interezza, nonché di consultare grammatiche e dizionari di ebraico biblico.

              E con questo chiudo definitivamente sul tema.

              Se vorrà riportare nuovi studi sul tema saranno bene accetti, ma se continuerà a scrivere un milione di volte le stesse cose che sono già state spiegate e confutate, mi vedrò costretto a non approvare i Suoi commenti.

              Grazie

              La saluto

               

            • Nel suo commento del 15/04  ore 17:28

              Invita a leggere la pagina di Biblostoca che poco prima della sua citazione di uno stralcio di questa pagina, la stes dice le cito testualmente tra le virgolette,

              “E quale era il nome originale ebraico che i traduttori dellaSettantatradussero con Ỉησοῦς (Iesùs)? Il nome è
              יהושע(Yehoshùa)
                 Abbiamo quindi Yehoshùa tradotto in grecoIesùse in italianoGiosuè. Ma allora come si arrivò a Gesù? L’errore fu quello di tradurre la traduzione: invece di tradurre dall’ebraico, si tradusse dal greco (tradotto a sua volta dall’ebraico) attraverso il tardo latino Iesus. Si vennero così a creare delle incoerenze: lo stesso nome (Yehoshùa) è reso in italiano sia conGiosuèche conGesù. Così, ad esempio, in Ebrei 4:8 (TNM) si legge: “Se Giosuè [nel testo originale greco: Ỉησοῦς, Iesùs] li avesse condotti in un luogo di riposo”, mentre – poco dopo, nello stesso capitolo! – in Ebrei 4:14 (TNM) si legge: “Gesù [nel testo originale greco: Ỉησοῦν, Iesùn, qui al caso accusativo], il figlio di Dio”. Parrebbe trattarsi di due persone connomi diversi, ma in verità sono due persone diversecon lostessonome. È una vera e propria incoerenza: lo stesso identico nome viene tradotto “Giosuè” e, poco dopo – nello stesso capitolo -, “Gesù”.
                 Yehoshùa(Iesùs, in greco)non era un nome particolare. Questo nome non era affatto insolito al tempo dei fatti evangelici. Lo storico ebreo Giuseppe Flavio (1° secolo della nostra era), menziona una dozzina di personaggi (non biblici) con questo nome. Il nome ricorre anche nei libri apocrifi (chiamati deuterocanonici dalla Chiesa Cattolica) ovvero quegli scritti ebraici che non entrarono a far parte del canone delle ispirate Sacre Scritture. Nella Bibbia, il nome greco Iesùs compare, oltre che in Eb4:8 già considerato, in Atti 7:45 riferito ancora a Giosuè, il condottiero del popolo di Israele dopo la morte di Mosè. Anche un collaboratore dell’apostolo Paolo si chiamava Iesùs (Col 4:11). C’è anche un Iesùsantenato di Cristo (Lc 3:27). E altri ancora. Iesùs, dunque, è la traduzionegrecadiYehoshùa.

               

              Le cito aconra un punto del suo stralcio sempre tra le vorgolette

              Nel I secolo d.C., infatti, la forma Yehoshua era già superata da qualche secolo. Quella forma, infatti, risale al periodo anti esilio babilonese.

              Quindi la forma Yehoshua fu superata quasi 1 secolo dopo Cristo.

              Quindi la stessa pagina che le cita prima afferma che il nome in origine è YEHOSHUA poi dice che l’abbreviazione di questo nome è Yehsuà. Quindi nessuna prova a suo favo. Comunque torno a ripeterle PERCHE SE DIO HA UN NOME NON USATE NEMMENO LA FORMA DI QUESTI NOME CHE VOI RICONOSCETE PIÙ ESATTA? 

            • Le avevo già risposto in merito. E’ evidente che Lei legge solo ciò che vuole leggere tralasciando tutto il resto. In quell’articolo è scritto a chiare lettere che ai tempi di Gesù il nome ebraico era Yehsuà. Se lo vuol capire bene, altrimenti si arrangi.

              L’esilio babilonese, infine. è avvenuto nel VII secolo a.C., nulla c’entra il secondo secolo d.C..

              Lei non sa di cosa sta parlando.

              Comunque Le ho approvato questo commento esclusivamente per dimostrare a chi vorrà leggere quanto sia superficiale il modo che hanno i Testimoni di Geova nel leggere i documenti per cercare di aggrapparsi sugli specchi.

              Eviti, pertanto, di continuare a scrivere commenti che ruotano sempre intorno alle stesse cose senza giungere a niente, anche perché non saranno più approvati.

              La saluto

  2. Salve Giuseppe,  non so se sei lo stesso ” Giuseppe ” che commenta anche  sul sito di Don Stefano Greco . Tuttavia mi congratulo con te per l’esattezza delle ricerche  sul nome di Dio che  concordo pienamente. 

    Rating: 4
    • Salve Alex,

      grazie per aver visitato il sito e per aver commentato.

      No, non frequento il sito di Don Stefano Greco, quindi si tratta evidentemente di un omonimo.

      Mi fa piacere, comunque, che tu abbia apprezzato il lavoro svolto.

      Ciao

  3. Ma scusa come e possibile che al tempo dei ebrei si scrisse il presunto nome per poter effettuare nevicate dio quando loro stessi anno sempre dissasociato qualsiasi forma divina dato che per loro dio deve ancora venire oggi un po’ strana la cosa poi tu sei convinto che l’uomo del epoca potesse avere una conoscenza così approfondita delle vocali delle consonanti io comunque vedi a differenza di vuoi che vi concentrate sempre su queste cose da anni io invece analizzi i segni biblici e tutte queste cose sono reali dalle calamita naturali al epidemie guerre odio vaneggiamento e ne potremo citare a migliaia e in fine trovo che sia assurdo che persone che vogliono credere in Dio si debbano sempre attaccare gli uni ai altri e non si chiama così ma si chiama così quello non a importanza perché sappiatelo dio ci legge i cuori questa e la cosa che deve fare riflettere l’uomo spero di essere stato chiaro ciao grazie per il link

     

    • Ciao Paolo, grazie per aver scritto il commento.
      Di seguito alcune precisazioni:
      1) Gli Ebrei non hanno scritto il nome di Dio con le vocali, ma solo il tetragramma.
      2) Gli Ebrei non aspettano Dio, ma il Messia.
      3) L’unico che pronunciava il nome di Dio era il Sommo Sacerdote una volta l’anno.
      4) Le calamità nautarli nulla c’entrano con il vero nome di Dio.
      5) I Testimoni di Geova si sono intestarditi a chiamare Dio Geova a seguito di un errore che non vogliono ammettere, perché ormai troppo legati a questo nome.
      6) Concordo che non ha importanza come si chiami Dio, infatti spesso lo si chiama semplicemente Signore, come è sempre stato chiamato nel Nuovo Testamento, ma i Testimoni di Geova non l’accettano. Sicuramente occorre comprendere cosa ci chiede il vero Dio e Geova non è il vero Dio.

      Ciao

  4. Vedete…. tutti si rifiutano di chiamarlo Geova tutti dicono che è assurdo chiamarlo così, ma nessuno però si prende cura di lui leggendo il suo libro e cercando di essere una persona come lui vuole, questa è la vera besremmia non il nome.

    Rating: 5

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