Traduzione CEI (2008)
|
TNM (2017)
|
Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: "Prendete, mangiate: questo è il mio corpo". Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. | Mentre continuavano a mangiare, Gesù prese un pane e, dopo aver pronunciato una preghiera, lo spezzò e e, dandolo ai suoi discepoli, disse: “Prendete, mangiate. Questo rappresenta il mio corpo”. E, preso un calice, rese grazie a Dio e lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo rappresenta il mio ‘sangue del patto’, che dev’essere versato a favore di molti per il perdono dei peccati. |
La TNM riporta il termine rappresenta anziché il verbo essere. Ciò per negare la presenza reale del corpo di Cristo nel pane.
Nelle precedenti versioni la TNM riportava il termine significa.
Vero è che in alcuni casi il verbo essere può essere tradotto con significa o rappresenta, ad esempio in Luca 8,11: “Il seme è (significa) la vita“.
Nel caso in esame, invece, il verbo essere non può essere tradotto con il termine significa, poiché Gesù parla del pane che ha tra le mani. Non dice “Il pane è il mio corpo”, ma “Questo (pane) è il mio corpo”. Ciò vale anche per il vino e gli apostoli avevano ben compreso quanto detto da Gesù. San Paolo, infatti, ammoniva le prime comunità di cristiani scrivendo: “Chi mangia e beve senza riconoscere (o distinguere) il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna” (1 Corinzi 11, 29). E ancora: “Chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e sangue del Signore” (1 Corinzi 11, 27).
Da notare, inoltre, la traduzione "che dev'essere versato", lasciando intendere un'azione futura, mentre il testo originale riporta "che è versato", o semplicemente "versato", cioè indicando un'azione passata o che sta caddendo nello stesso momento.